domenica 27 maggio 2012

Il soldato Jane protesta: anche noi Seals

Le donne delle forze armate americane chiedono sempre di più di andare in prima linea nei corpi speciali

Demi Moore in «Soldato Jane» di Ridley Scott, storia di una donna che si addestra entrare nei Navy Seals WASHINGTON – All’Accademia navale di Annapolis, quest’anno il 21 per cento dei neo ufficiali erano donne, un record. E alla sacramentale domanda “Cosa volete fare?”, molte hanno risposto: «Le Navy seals», il corpo speciale che ha ucciso Bin Laden. Ma il Pentagono ha frenato: «Non subito» ha risposto Ray Mabus, il sottosegretario alla Marina. «Abbiamo donne nel corpi speciali in ruolo di supporto, oltre 400. Ma trasformarle in commandos in grado di operare come il team di Bin Laden richiede molto tempo». Una risposta che ha irritato le cadette di Annapolis: «Siamo già il 17 per cento delle forze della marina militare, è ora che i Navy Seals ci aprano la porta». Per il prossimo ministro della difesa Leon Panetta, il direttore della Cia che assumerà la carica a fine giugno lasciando la Cia al generale David Petraeus, sarà una brutta gatta da pelare.
ANCHE A WEST POINT - Oltre alle cadette di Annapolis, anche quelle di West point, la mitica Accademia dell’esercito, premono per entrare nella Delta Force, il loro corpo speciale. Ma Robert Gates, il ministro uscente, ha sempre detto loro “no”. Gates vieta alle donne soldato di andare in prima linea e di impegnarsi in combattimenti a corpo a corpo. Fa qualche eccezione solo per le donne pilota dell’Aeronautica militare: le migliori possono partecipare ai bombardamenti. E’ uno dei motivi per cui l’Aeronautica ha la maggiore percentuale di donne, il 19 per cento, e i marines, tra cui la forza fisica ha un notevole peso, hanno la minore, neppure il 7 per cento.

AFGHANISTAN E IRAQ - Qualche passo avanti le donne marinaio lo stanno però facendo. Entro la fine dell’anno, 18 di loro verranno accolte a bordo dei sommergibili nucleari, prima “off limits”. Il sottosegretario Mabus la considera una svolta: «Gli equipaggi” ha dichiarato “sono una elite addestrata anche al sabotaggio e alla guerra sottomarina». Lo stesso avviene nell’esercito, dove le donne sono il 13 per cento: alcune appartengono alla sua punta di lancia, il corpo dei Rangers. Va notato che nelle guerre dell’Afghanistan e dell’Iraq l’America ha sinora dispiegato il massimo numero di donne soldato della sua storia, 255 mila, ma in prevalenza con funzioni tecniche, logistiche, mediche e così via. E’ probabile che l’ingresso delle donne nelle Navy Seals e nella Delta Force sia solo questione di tempo, e che in futuro le eroine dei film di guerra di Hollywood rispondano alla realtà.

LE NUOVE GUERRE - Ma il Pentagono si sta anche preparando a combattere guerre diverse dalle attuali, con armi invisibili come gli elicotteri usati contro Bin Laden, e con microarmi, come quella allo studio della Electronics corporation di Anaheim in California. La Electronics corporation ha costruito una bomba intelligente di enorme potenza e precisione del peso di 3 chili che verrà portata a bersaglio da un drone, un aereo automatico, di dimensioni poco superiori quelle di un modello per bambini. L’obbiettivo delle microarmi è di limitare le perdite sia tra i militari sia tra i civili.

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