L'aeroporto di Fontanarossa chiuderà a novembre
CATANIA – Non si conosce ancora il destino dei passeggeri dell’aeroporto di Catania che resterà chiuso a partire dal prossimo novembre per lavori alla pista, con conseguenze che ricadranno sul turismo e sull’attività commerciale della città e dell’intero hinterland. Da indiscrezioni è trapelata la notizia che l’aeroporto Fontanarossa si fermerà per l’intero mese di novembre anziché tre mesi come precedentemente stabilito, per accelerare i lavori. La decisione di chiudere al traffico lo scalo etneo per un solo mese, nasce dalla considerazione di concentrare i lavori in un intero periodo anziché distribuirli in tre mesi mantenendo attivo lo scalo nelle ore diurne. Numerosi i punti interrogativi su dove verranno dirottati i voli su e da Catania.
Diverse le ipotesi nel tavolo delle trattative. Quella più semplice dovrebbe essere l’aeroporto militare di Sigonella, ma nessuna comunicazione ufficiale da parte dei vertici Nato è ancora pervenuta. Del resto, Sigonella ha già all’attivo un traffico militare consistente che non riuscirebbe logisticamente ad assorbire anche quello civile. Le alternative potrebbero essere Palermo, Reggio Calabria o la vicina Comiso. Ed è proprio sulla vicenda legata all’aeroporto “Magliocco” che pesano gli interrogativi e le problematiche più incerte. Da un lato, l’Enav, in una nota in merito alle dichiarazioni dei presidenti di Sac e della Camera di Commercio di Ragusa, “conferma la propria disponibilità a prestare il servizio sull’aeroporto di Comiso previa specifica autorizzazione dei Dicasteri azionisti e vigilanti (Ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e dei Trasporti), nello scrupoloso rispetto dei Contratti di Servizio e di Programma con lo Stato”.
Dall’altro lato manca ancora la convenzione tra Enav e il comune di Comiso sui servizi di assistenza al volo. La convenzione deve essere firmata necessariamente nei prossimi giorni poiché sono necessari alcuni mesi per l’avvio del servizio per ragioni strutturali.
“Desidero dare ampia rassicurazione – dice Gaetano Mancini, presidente Sac, azionista di maggioranza di Soaco (società di gestione dell’aeroporto di Comiso) - sul fatto che la Soaco, ha già predisposto, secondo cronoprogramma, il piano industriale che verrà presentato nelle prossime settimane. Quindi posso affermare che, sotto questo profilo, non c’è alcun rischio. “Rischio – prosegue Mancini - che invece sussiste a mio parere, ed è su questo punto che intendo richiamare l’attenzione, a causa del ritardo nella stipula della convenzione tra Enav e Comune di Comiso per la fornitura dei servizi di assistenza al volo. L’Enav, infatti, ha da sempre evidenziato che, dal momento della firma della convenzione, sono necessari sei mesi per l’avvio del servizio per ragioni di adeguamento infrastrutturale. Preso atto allora del fatto che la pista di Catania sarà interessata dai lavori a novembre 2012 e che siamo ai primi di maggio, se si vorrà utilizzare Comiso la convenzione dovrà essere necessariamente firmata nei prossimi giorni, conclude Mancini”.
Da parte sua, il presidente della Soaco Rosario Dibennardo, conferma come Soaco abbia rispettato puntualmente il cronoprogramma sottoscritto in occasione del vertice convocato dalla Prefettura di Ragusa e dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture. “Eventuali ritardi – conclude Dibennardo - sono addebitabili esclusivamente alla note vicende di acquisizioni di alcune compagnie aeree. Procede speditamente la fase propedeutica di Soaco per lo start up di Comiso, la cui data di apertura non può prescindere dalla convenzione con Enav”.
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